Casinò e cultura pop: come il gioco d’azzardo ha influenzato cinema, musica e letteratura

Casinò e cultura pop

Solleviamo per un attimo lo sguardo da National Casino, dove giochiamo sempre online, e immergiamoci in un mondo dove le fiches, oltre a generare immense speranze e sonore batoste, hanno plasmato la nostra cultura!

La musica: quando le carte ballano a ritmo di rock

“Viva Las Vegas” di Elvis (1964). Il Re ha letteralmente trasformato Sin City in un mito pop. Dopo quella canzone, Vegas è diventata più di una città: è diventata uno stato d’animo! E pensare che Elvis, fuori dal palco, era un pessimo giocatore.

La letteratura: quando Dostoevskij perse la camicia

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Il grande Fëdor Dostoevskij era un giocatore compulsivo. Il suo romanzo “Il giocatore” (1866) non è frutto di fantasia, ma di notti insonni passate ai tavoli verdi di Baden-Baden!
Il povero Fëdor si giocò persino l’anticipo del suo editore. E come se non bastasse, scrisse il romanzo in soli 26 giorni per… saldare un debito di gioco!
Ma non è l’unico gigante della letteratura ad essere caduto nella tana del bianconiglio dell’azzardo. Ian Fleming, il papà di James Bond, era un habitué del Casino de Monte-Carlo. Non a caso 007 sembra così a suo agio con un martini in mano e un mazzo di carte dall’altro!

Le serie tv: quando il binge-watching incontra il gambling

E che dire delle serie TV? “Las Vegas” (2003-2008) ci ha fatto sognare di gestire il Montecito Resort & Casino. Ma la vera perla? “Kakegurui” (2017), l’anime giapponese dove il gioco d’azzardo è… una materia scolastica!
Il re indiscusso resta comunque “The Sopranos” (1999-2007). Tony Soprano e la sua cricca ci hanno mostrato il lato oscuro del gioco illegale come nessun altro. Tra l’altro, l’attore James Gandolfini, proprio come Tony, lottava contro la dipendenza dal gioco nella vita reale.

I fumetti: quando Batman gioca a poker

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Ebbene sì, amici nerd, anche i supereroi non sono immuni al fascino dell’azzardo! In “World’s Finest Comics” #180 (1968), Batman e Superman si sfidano a poker per… decidere chi deve catturare Lex Luthor.
“Joker’s Millions” (1952). Il Joker eredita una fortuna e smette di essere un criminale… finché non scopre che la maggior parte dei soldi sono falsi! Una metafora del gioco d’azzardo così potente che persino Freud applaudirebbe.

I videogiochi: quando Las Vegas entra nel tuo salotto

“Fallout: New Vegas” (2010) ha portato il post-apocalittico a Sin City in un modo che nemmeno il più folle architetto di casinò avrebbe potuto immaginare. Mutanti che giocano a blackjack? Check. Robot croupier? Double check!
La serie “Grand Theft Auto”. In “GTA: San Andreas” (2004), potevi letteralmente giocarti tutti i tuoi guadagni illegali al casinò.
“Red Dead Redemption” (2010). Il poker nel Vecchio West non è mai stato così coinvolgente. Certo, se perdevi potevi sempre sparare al tuo avversario.
Insomma, il gioco d’azzardo ha infiltrato ogni angolo della nostra cultura pop come un asso nella manica. Da Dostoevskij a Batman, da Elvis a Tony Soprano, l’azzardo ha ispirato alcune delle storie più avvincenti che l’umanità abbia mai raccontato.

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